Anche nella crescita dei cagnolini, come nei bambini, si riconoscono vari stadi evolutivi, ognuno caratterizzato da comportamenti diversi.

Scopriremo in questo articolo le fasi della crescita del cucciolo.

 

Il periodo che va dalla gestazione alla pubertà è di grandissima importanza per lo sviluppo corretto del suo comportamento. Ciò che avviene in questo periodo della vita è decisivo e talvolta le conseguenze di errori possono essere irreversibili.

Le ricerche svolte fin dagli anni ’40 e ’50 da Scott e Fuller dimostrano che il cucciolo attraversa diverse fasi o stadi di sviluppo fisico e comportamentale, in ognuna delle quali il cane deve essere esposto agli stimoli corretti. Se questo non avviene, è possibile che possa sviluppare problemi del comportamento di diversa intensità, dalla paura all’aggressività.

Periodo prenatale

La fase prenatale è di grande importanza per il successivo sviluppo comportamentale del cane. Durante lo stato embrionale esistono interazioni tra la madre e i feti, tra i feti e l’ambiente esterno e tra i feti stessi. È dunque fondamentale una corretta gestione della madre.

Periodo neonatale: prima e seconda settimana di vita

I cuccioli nascono ciechi e sordi, la loro sopravvivenza dipende completamente dalla madre. L’attività fondamentale è rappresentata dal sonno, di cui il 95% è in fase Rem. Il tempo di veglia è quasi totalmente occupato dalle poppate e si assiste a un rapido sviluppo del sistema nervoso e dei sensi, che verrà completato nel successivo periodo di transizione. I cuccioli mostrano una serie di riflessi spontanei: di stimolazione alla respirazione, il perineale e il labiale. L’ambiente influenza fortemente la formazione delle interconnessioni neurali. I cuccioli devono essere stimolati dalla madre che, leccandoli, li porta ad eliminare e poi ingerisce le loro deiezioni. È bene che, in questo periodo, il proprietario o l’allevatore abbia ogni tanto dei contatti con loro e che non lasci completamente isolati madre e cuccioli.

Periodo di transizione: terza settimana di vita

Durante questa fase si assiste a un rapido sviluppo fisico e nervoso, con l’acquisizione degli ultimi elementi sensoriali: inizia con l’apertura degli occhi e termina con la comparsa dell’udito. Proprio in seguito a tale sviluppo neuro-fisico, i cuccioli iniziano a percepire moltissimi stimoli e a reagire ad essi. L’evento più importante di questa fase è l’inizio del gioco: i cuccioli iniziano a giocare tra loro, apprendendo quei comportamenti che da adulti permetteranno loro di comunicare con i propri simili e con gli esseri umani. Il gioco permette ai piccoli di imparare a riconoscere i conspecifici, i ruoli sociali di dominanza e sottomissione e di formare il comportamento dell’adulto: giocando imparano. È quindi fondamentale non separare la cucciolata in questo periodo, poiché ne possono derivare gravi conseguenze sul comportamento.

Periodo di socializzazione: dalla quarta settimana di vita alla pubertà

Elementi importanti di questo periodo sono il gioco sociale e l’acquisizione degli “autocontrolli”, come l’inibizione del morso; si sviluppano i sistemi di comunicazione e la madre contribuisce alla disciplina dei cuccioli.

Questa fase è la più importante e critica: i cuccioli familiarizzano non solo con il resto della cucciolata, ma anche con l’ambiente che li circonda e con gli esseri umani. L’interesse verso il mondo esterno aumenta progressivamente: prima è rivolto verso gli altri cani, poi verso le persone e successivamente verso i nuovi oggetti e ambienti. Il ruolo della madre e dei fratelli diventa determinante.

La madre, infatti, insegnerà ai piccoli a controllare il morso e la stretta mandibolare (inibizione del morso) e quindi a giocare senza stringere eccessivamente.
In pratica, già dalla terza settimana, i fratellini iniziano a giocare tra di loro, ma ancora non sanno quanto i loro dentini aguzzi possano essere affilati e quanto forte sia la loro mandibola. Ecco che allora un piccolo morde il fratello facendolo piangere. Talvolta i versi del cucciolo sono sufficienti per interrompere il comportamento, ma molto più spesso i versi acuti stimolano ancora di più la presa. A questo punto è la madre a intervenire.

La gerarchizzazione alimentare

È ancora lei, inoltre, che insegna ai piccoli cosa significhi il ringhio e la “gerarchizzazione alimentare” (rispettare l’ordine gerarchico per accedere al cibo). Immaginiamo che un cucciolo si avvicini alla madre quando lei sta mangiando. Visto che ora è grande, non può certo permettersi di rubarle il cibo dalla ciotola: è una questione di regole e di gerarchia, i superiori vanno rispettati e saranno loro i primi a cibarsi, mentre i sottomessi devono attendere lontano il loro turno.

Un altro aspetto fondamentale è costituito dalla calma e il controllo che vengono appresi sempre grazie agli atteggiamenti materni.

Il gioco con i fratelli è ormai un’attività intensa. Anche se non sembra, è proprio giocando che imparano tutti quei comportamenti e atteggiamenti che saranno poi indispensabili da adulti: la monta, la caccia, l’agguato, l’uso della coda, della bocca, etc. D’altronde si dice che il gioco “è palestra di vita”.

Cuccioli svezzati precocemente e allontanati dai fratelli prima della fine di questo periodo da adulti possono non socializzare con gli altri cani, diventando paurosi o aggressivi con i conspecifici. La stessa cosa vale per le persone: i cuccioli che in questo periodo non sono stati abituati a vedere persone diventeranno facilmente aggressivi o paurosi. Per questo è bene che, in questa fase, possano affrontare differenti situazioni, incontrare cani e persone, compresi bambini di età diverse.

Infine, tra il 45° e il 65° giorno di vita, i cuccioli iniziano a cercare un luogo idoneo per le proprie deiezioni (feci e urine) al quale dovranno essere indirizzati dal proprietario.

Si ringrazia per la stesura dell’articolo Massimiliano Cavallari