Il canile dovrebbe intanto dovrebbe essere un luogo di passaggio e non di stazionamento per un cane, randagio,smarrito o abbandonato che sia.

La struttura dovrebbe chiamarsi Polo Cinofilo Pubblico, in quanto dovrebbe essere rivolto a tutta la popolazione, avendo tra le principali finalità quella di diffondere una adeguata cultura cinofila contemporanea, che applicata correttamente potenzia le relazioni uomo/cane, condannando, viste le conoscenze scientifiche attuali, ogni forma di violenza e maltrattamento.

 

Il Polo Cinofilo Pubblico al posto del canile: come funzionerebbe 

Se vogliamo che le cose cambino in meglio bisogna agire sul piano culturale del cittadino, soprattutto verso le nuove generazioni. 

Durante i nostri incontri di sensibilizzazione ed educazione alla diversità del cane nelle scuole primarie e secondarie, svolgiamo lezioni di zooantropologia, applicata alla didattica, riscontrando molto interesse sull’argomento e coinvolgimento da parte dei bambini.

Quindi il canile potrebbe così diventare anche l’aula di scienze delle scuole pubbliche.

Vorremmo che anche le università potessero approfittare di questa particolare “aula scolastica”, ed anche la ricerca scientifica potrebbe cogliere quest’occasione per uscire dalle mura dei laboratori e fare osservazione e valutazioni con professionisti che si occupano del comportamento del cane o della loro riabilitazione comportamentale.

Il servizio pubblico sarebbe offerto a tutta la popolazione, avendo particolare riguardo per le persone più deboli e fragili, che con gli adeguati percorsi, possono occuparsi dei cani nelle loro attività ricreative. Chiunque si approcci o coinvolga il cane, dovrebbe essere formato adeguatamente alla conoscenza del benessere del cane.

La permanenza dei cani all’interno del Polo Cinofilo Pubblico, dovrebbe essere veramente temporanea, quindi considerarla solamente un transito per i cani, che ne uscirebbero con un bagaglio esperienziale arricchito, e non traumatizzati. 

Noi umani, come i cani, siamo animali sociali, quindi vorremmo che si sviluppassero all’interno del polo cinofilo pubblico relazioni proficue, inter e intraspecifiche, aiutando anche chi è in difficoltà .

Inoltre sarebbe un luogo d’incontro, gestito da professionisti esperti, tra cani già integrati in una famiglia umana e gli ospiti temporanei. Ciò sarebbe reso possibile dal fatto che i cani

verrebbero coinvolti quotidianamente, da esperti professionisti, nelle attività, individuali e di gruppo, più varie che dovranno essere piacevoli e/o utili. L’aspetto sanitario sarebbe curato all’interno di una clinica veterinaria all’avanguardia, da medici veterinari esperti e professionalmente competenti.

Il Polo Cinofilo Pubblico dovrebbe essere un centro di formazione professionale per chi, a vario titolo, lavora in ambito cinofilo, dagli allevatori agli istruttori abilitati al recupero comportamentale, agli educatori, ai veterinari, ai toilettatori e ai dog sitter.

Infine dovrebbe essere motore organizzativo di eventi che promuovano e divulghino una nuova e corretta conoscenza del cane, sia sotto l’aspetto comportamentale che medico, come ad esempio: corsi per proprietari; corsi per volontari; corsi di primo soccorso veterinario; passeggiate nei parchi cittadini; giornate a tema (giornata di ricerca e discriminazione olfattiva, giornata per i cuccioli; giornata sulla socializzazione e comunicazione; giornata sui cani timidi, paurosi o fobici; giornata sulla figura dell’adulto regolatore ecc…ecc…).

Certo, lo sappiamo, stiamo parlando del canile utopico, ma la speranza è l’ultima a morire!

 

Massimiliano Cavallari e Luca Santamaria