Zoomafia, gli animali protagonisti di un nuovo genere letterario

Zoomafia… quando un quarto di secolo fa, ormai, coniai questo lemma, non avrei mai immaginato la sua diffusione e tanto meno che diventasse, grazie a Francesca, un genere letterario. Per descrivere efficacemente un fenomeno occorre saperlo narrare, raccontarlo compiutamente senza perdere la semplicità e la limpidezza del λόγος. E tuttavia mantenere intatto il suo rigore. Magia di cui l’autrice è maestra, e i suoi romanzi il sortilegio”.

Ciro Troiano – Responsabile Osservatorio Nazionale Zoomafia – LAV

Trilogia della zoomafia – I romanzi di Francesca Petrucci

Purosangue, Bianconero e Testacoda compongono una trilogia di romanzi scritti da Francesca Petrucci e pubblicati da MdS editore.

Si tratta del primo caso che mette al centro di una vicenda letteraria, suddivisa in tre episodi, i più gravi reati di “zoomafia”, un termine ormai entrato nel lessico giornalistico e legale, che identifica una nuova forma di criminalità che implica l’utilizzo di animali per attività economico-criminali.

Combattimenti fra cani, corse clandestine di cavalli, traffico e commercio illegale di cuccioli, contrabbando di fauna, bracconaggio, macellazione clandestina di animali, allevamenti e canili “a delinquere” e molti altri ancora; dietro questi fenomeni si configurano numerosi reati che spaziano dall’uccisione al maltrattamento di animali, spettacoli e manifestazioni vietati, competizioni non autorizzate, abbandono e detenzione incompatibile, reati venatori, traffico illecito di animali da compagnia. Si tratta, per fortuna, di reati riconosciuti, e punibili, dal nostro Codice Penale.

Una scelta insolita, quella di dedicare dei libri “gialli” proprio a questo tipo di reati: i delitti, e le indagini, sono dunque compiuti contro gli animali è questa la particolarità dei romanzi di Petrucci, unici nel loro genere.

Le vicende, basate su fatti realmente accaduti e su un’intensa attività di ricerca giornalistica preliminare svolta dall’autrice, si dipanano nella continua ricerca del difficile equilibrio tra l’aspetto narrativo e la veridicità dei fatti.

La testimonianza di Francesca Petrucci, autrice del libro

«Ho iniziato ad occuparmi di zoomafia quasi per caso – ci racconta Francesca – mi capitò tra le mani un piccolo trafiletto di giornale, parlava di un allevamento di cani da combattimento scoperto proprio nelle mie zone. Non era facile reperire informazioni, perché i media ufficiali e più diffusi si occupavano, e purtroppo si occupano ancora, poco di questi temi».

Eppure sono fenomeni in costante crescita, diffusi nelle più disparate aree geografiche e in tutti i contesti sociali, i dati parlando chiaro purtroppo.

Ecco qualche numero: 300 mila animali familiari ogni anno vengono commercializzati illegalmente in Europa, ogni 90 minuti una persona viene indagata per reati a danno degli animali, nel 2018 i procedimenti per i reati a danno di animali sono stati 8.300, con 4977 indaganti (dati Rapporto Zoomafia 2019 redatto da Ciro Troiano).

Dati importanti, che rendono bene l’idea della portata di questi fenomeni: «Credo che sia importante trattare questi temi all’interno di un romanzo – continua Petrucci – Le mie storie sono inventate ma, purtroppo, potrebbero essere vere perché si basano su casi di cronaca che ho raccolto e indagato collazionando molte fonti, e intervistando esperti quali Ciro Troiano e il il ten. Colonnello dei Carabinieri Forestali Davide Ciccarelli».

Protagonista della serie è il maresciallo dei carabinieri siciliano Vincenzo Pulvirenti, che nel primo, Purosangue, ambientato tra le colline Toscane e la Campania, si imbatte in un’indagine relativa alle corse clandestine di cavalli, a partire da tre delitti compiuti sugli animali di una misteriosa irlandese.

Nel secondo romanzo, Bianconero, si trova invece a risolvere il dilemma della sparizione di un bambino in Sicilia, un mistero da scoprire, alla ricerca di una verità non sempre raggiungibile, in un intreccio “bianconero” che non si può districare e che affonda le sue radici nella torbida palude dei combattimenti fra cani.

In Testacoda, che chiude la trilogia, uscito lo scorso giugno in piena “pandemia”, Pulvirenti ritorna a Pisa per una vacanza, ma si trova invischiato, suo malgrado, in un altro terribile fenomeno legato alla zoomafia: il traffico illegale di cuccioli.

Una trama fitta, dal ritmo crescente, che porta alla luce la crudeltà di quel mondo, ma anche la difficoltà delle relazioni umane, tra conflitti e tregue, distanze e ravvicinamenti.

Ma chi è l’autrice?

Francesca Petrucci, pistoiese d’origine, ma pisana d’adozione è laureata in Lettere antiche, editor, giornalista e scrittrice.

Ha dedicato quasi tutti i suoi libri e la sua scrittura alla relazione “uomo-animale” , con particolare attenzione al mondo dei “cuccioli”: otto dei suoi libri sono rivolti ai bambini, che ha incontrato in numerosi laboratori e progetti scolastici fra i quali “Se mi lasci non vale”, dedicato proprio all’importanza della relazione con gli animali e contro l’abbandono. Natura e libri sono le sue più grandi passioni: ama gli animali come l’aria che respira e si occupa di diffondere una cultura di sensibilizzazione sui loro diritti e sulla giusta relazione.

I suoi lavori

Ha pubblicato: Carosello in San Rossore (2009); Curioso, un cavallo all’avventura (2011); Mia story. Dall’abbandono all’amore (2013); Il ghiro Lapo (2014); Bruna. Una maialina per amica (2014); Basta una coda (2015); Purosangue (2016); Il Delfino Arno (2017), Bianconero (2017), Toscana. All’ombra degli etruschi (2018), Giochi d’Arno. Alla scoperta del giugno pisano (2018); Testacoda (2020) e Il cuore non indossa la mascherina (2020).

Cura la rubrica “Compagni di scuderia” (cavallo2000.it) e il blog “Scrivo da cani” (francescapetrucci.it).

Una cosa è sicura: Francesca è l’unica persona al mondo che non si offende… se le dicono che “scrive da cani”!

Trovi la trilogia della zoomafia e ad altri libri sulla pagina Mds Editore di Francesca Petrucci

Per saperne di più,  seguire il suo blog di Francesca Petrucci

Consulta il Rapporto Zoomafia 2019 redatto da Ciro Troiano