Partiamo innanzitutto con la definizione che la Treccani dà della parola dispetto:

atto compiuto per irritare o procurare danno ad altri”.

Questa precisazione ci dà subito la possibilità di chiarire che non è possibile che il nostro cane ci voglia fare dei dispetti dal momento che la sua mente non è in grado di collegare un’azione che sta compiendo ad una nostra reazione emotiva futura, il cane vive nel così detto qui ed ora, né tantomeno è in grado di stabilire il valore economico di un oggetto.

Il motivo per cui tendiamo a trarre questa conclusione è la nostra abitudine ad attribuire caratteristiche o personalità tipiche dell’uomo agli animali, specialmente al cane, il quale è forse l’unico a cui accordiamo lo status di persona e la capacità di ragionare dell’uomo, questa si chiama antropomorfizzazione.

Quelli che quindi noi classifichiamo come “dispetti” può essere invece la manifestazione di un disagio che può avere diverse origini, analizziamone alcune:

  • Solitudine/separazione: essa pone il cane in uno stato di frustrazione che necessita di essere sfogato in qualche modo, il che di solito si tramuta in distruttività, deiezioni in casa, guaiti e abbai prolungati, grattare le porte ecc…

Masticare le nostre scarpe preferite o il nostro pregiato tavolo di legno non sono altro che un tentativo di lenire lo stato di ansia che prova dal momento che questa azione ha un effetto rilassante dovuto al rilascio di endorfine. L’intero atto del masticare diventa un’autoricompensa. A volte capita che una scarpa si laceri nel tentativo di allargarla e il cane può finalmente riposare su un richiamo chimico che gli ricorda il padrone.
Il problema vero nasce nel momento in cui tornate a casa e lui vi corre incontro con grande felicità, ricevendo però in cambio una reazione di rabbia ed aggressività da parte vostra che lo getta nella più totale confusione, aumentando ancor di più la paura di stare da solo o per aver deluso la sua aspettativa di rituale del saluto.

Per quello che riguarda questo tipo di danni va fatta una precisazione, vanno differenziati o associati, a seconda del caso, alla smania del cucciolo legata al cambio di dentizione, quella che in gergo si chiama rosica ,che influisce sia nel periodo della perdita dei decidui, cinque mesi circa, che durante l’assestamento dei permanenti nelle arcate dentarie, tra i sei e i nove mesi circa.

  • Attirare l’attenzione: abbiamo detto che il cane non è in grado di conoscere il valore di un oggetto, questo non vuol dire che non sia in grado di attribuirgliene uno. Un cane annoiato proverà magari a coinvolgervi in un’attività prendendo uno dei suoi giochi, ma, troppo impegnati nelle vostre faccende, potreste non accorgervene, diversamente, vedendolo passare con una nostra scarpa o qualsiasi altro oggetto non consono, potremmo notarlo ed iniziare ad inseguirlo per toglierglielo. Inizia il gioco, il cane ha attirato la nostra attenzione. L’oggetto sottratto acquisterà, agli occhi del cane, un altissimo valore e, a quel punto, farà di tutto per non cederlo, proponendo invece uno scambio o smettendo di considerare ciò che sta facendo, molto presto perderà interesse per la “refurtiva”.
  • Noia: oltre a distruggere qualsiasi oggetto a disposizione, se la vostra casa ha un giardino, un’altra attività molto rilassante ed appagante per il cane è il “giardinaggio”, ossia scavare buche, falciare prati o sradicare fiori appena piantati. Questa modalità di sfogo è dovuta alla continua ricerca di nuovi stimoli odorosi legati anche alla presenza nel terreno di alcune radici, altre per pura noia o frustrazione nel non poter appagare ed esaurire le proprie energie.

Questi sono solo alcuni degli aspetti legati alla questione dei “dispetti”, ogni situazione va analizzata approfonditamente e di conseguenza gestita. La cosa certa è che l’aspetto fondamentale da tenere in considerazione e perseguire è la gratificazione fisica e mentale del vostro cane, solo così potrete garantire equilibrio e serenità; è perciò importante praticare attività adeguate alla loro età e razza, creando alternative e schemi funzionali alle loro esigenze (e questo è ciò che ogni buon educatore si propone di aiutarvi a fare.)
Un aiuto lo trarrete comunque dalla masticazione, quindi fatevi consigliare quali e quanti tipi di masticativi vegetali e non utilizzare col vostro cane.

Si ringrazia Giulia per aver scritto queste sue considerazioni.