La domanda più frequente che ci facciamo è quella da dove viene il cane! Si presenta oggi come compagno e amico fedele, ma come ciò sia divenuto possibile è ad oggi ancora oggetto di dibattito. La teoria più accreditata, ovvero quella della” DOMESTICAZIONE”, il cui collocamento temporale rimane incerto ed aperto ad interpretazioni, è collocabile dai 28.500 fino ai 15000 anni fa a seconda delle valutazioni sui fossili ritrovati. Risulta essere, se non per dati puramente scientifici, la più verosimile in linea teorica.

 

 

La domesticazione ha avuto un percorso nello spazio e nel tempo, portando entrambe le specie (LUPO/UOMO) a mutare comportamento e considerazione l’uno dell’altro. Il lupo ha subito delle mutazioni genetiche derivate dalla differente dieta dovuta alla vicinanza e successivamente alla convivenza con l’uomo.
Da predatore a collaboratore, da feroce a mansueto, questi tratti della specie si sono plasmati in quello che viene definito “UN MUTUO PROCESSO DI CONVIVENZA”.

Un processo che presentava un vantaggio per i LUPI inizialmente, nel rendere più semplice per loro reperire il cibo in prossimità degli insediamenti, ma che col tempo ha creato un legame che valica la cruda necessità.
La disponibilità di cibo e la mancanza di competizione con branchi selvaggi trasformò questi PROTOCANI (cane evoluto dal lupo) anche dal punto di vista genetico, infatti fu così radicale il cambiamento che non poterono più tornare ad essere indipendenti dall’uomo.

 

Diventarono così parte integrante dei villaggi a tal punto che l’uomo iniziò ad utilizzarli per trainare slitte, condurre bestiame, cacciare prede fino a diventare cani da guardia e compagnia ai tempi nostri.
A differenza dei cosiddetti “CANI IBRIDI” ben diversi come proporzioni corporee dai lupi, i cani non domestici preferiscono tutt’oggi cercare cibo da soli e non amano condividere il territorio, difendendolo abbaiando e non ululando come fanno i lupi.

Il cane come lo conosciamo oggi, le sue varie razze, colori, dimensioni, tempra e temperamento porta dentro di se il risultato di migliaia di anni di coevoluzione. La capacità di comprendere i nostri segni e i nostri linguaggi , facendolo diventare parte integrante della nostra quotidianità, una simbiosi così straordinaria da non avere eguali sul nostro pianeta. Sperando che l’uomo ne capisca l’importanza e non la trasformi ad una mera proprietà come è solito fare.